LE TORRI COSTIERE:
POSTAZIONI DI NUOVI AVVISTAMENTI INTERCULTURALI
Il progetto è volto al recupero e alla valorizzazione di alcuni elementi architettonici singolari del territorio costiero; elementi dotati di un particolare interesse storico-ambientale, oggi in uno stato avanzato di degrado e di abbandono.
Le torri di guardia e di avvistamento segnano le coste del Mediterraneo in maniera puntuale eppure continua. Costituiscono, di fatto, una catena di comunicazione visiva che percorre l’intero perimetro del bacino mediterraneo e che si riverbera nell’entroterra. L’operazione promossa dall’IsAM intende riattivare il loro valore simbolico, recuperandole ad una nuova utilizzazione come centri propulsori di un’operazione su larga scala che mira a coniugare l’attività turistica con la storia, la cultura e i caratteri del territorio.
Cinque torri costiere dell’isola d’Ischia sono s tate fatte oggetto di studio, per essere ripensate come elementi strategici di una nuova organizzazione del territorio: postazioni estreme di itinerari dimessi, che possono assumere il ruolo di custodi dei significati originari del luogo, capaci di attivare letture e suggestioni dimenticate, da recuperare alla fruizione pubblica in quanto espressioni di un rapporto equilibrato tra risorse del territorio e modi della sua utilizzazione.
L’attenzione si è concentrata, in particolare, su alcuni settori emarginati dallo sviluppo recente, al fine di stimolarne una loro riattivazione produttiva mediante una fruizione turistica differenziata, complementare alle attività consolidate e attenta agli elementi paesaggisticamente più rilevanti, alla loro storia e alle tradizioni dei luoghi, da rivalutare nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.
Il Torrione di Forio, la Torre di Michelangelo, la Torre di Monte Vico, la Torre di Sant’Angelo e la Torre di Testaccio riferiscono, ognuna secondo le proprie, particolari caratteristiche, di altrettante tematiche di recupero ambientale, da porre in atto mediante una loro rifunzionalizzazione di tipo culturale.
L’iniziativa ha previsto il rilievo dei settori di territorio costiero su cui gravitano queste singolari emergenze architettoniche e la proposta di interventi di restauro/riuso, finalizzati alla salvaguardia e alla rivitalizzazione della loro memoria storica attraverso un equilibrato rapporto con una nuova utilizzazione. L’operazione è volta alla creazione di una punteggiata di osservatori territoriali: centri propulsori di attività culturali da inserire in un circuito sovranazionale, che possa estendersi ad interessare altre realtà costiere, per attivare una catena di comunicazioni culturali che restituisca continuità e centralità all’intero bacino mediterraneo.