MEDITERRANEO, PER ESEMPIO
L’architettura mediterranea non è un catalogo di forme, di stili, di elementi accessori. E’, piuttosto, conoscenza approfondita del luogo, delle sue particolarità, ma anche e soprattutto delle sue difficoltà; quelle difficoltà che ne determinano i caratteri più autentici. Nell’epoca della mondializzazione dell’economia e dello sconfinamento delle risorse non è facile parlare di valori essenziali, di risposte adeguate, di caratteri di necessità del luogo. La ricerca della uniformità delle condizioni di vita sta cancellando, con le più evidenti ineguaglianze, tutta una serie di condizioni che costituiscono la ricchezza dell’architettura, le sue radici profonde, le sue ragioni d’essere e quelle che dovrebbero essere le fondamenta per uno sviluppo storico equilibrato.
Parlare oggi di architettura mediterranea non ha nulla di un gusto per il vernacolare, di una visione retrospettiva e consolatoria. Comporta, invece, una ricerca attiva di essenzialità e di metodo. E’ studio dei modi con cui l’uomo si è confrontato, nel corso dei secoli, con una natura forte, rigogliosa, complessa; per insediare in essa il suo ambiente di vita, per stabilire con essa un rapporto equilibrato. Questo rapporto oggi si è drammaticamente interrotto, sopraffatto da una maniera scellerata di uso del territorio. Le sue conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Al Mediterraneo, all’Architettura Mediterranea chiediamo di insegnarci a ristabilire questo rapporto; di aiutarci a riscoprire il modo corretto ed equilibrato del nostro stare sulla terra.